Share Stelvio - Caso di Studio 2
L. Rosole (Ghiacciaio dei Forni – 2441m)
Altro lago considerato nel dettaglio è stato il Lago delle Rosole situato nelle vicinanze del Rifugio Cesare Branca ai piedi del Ghiacciaio dei Forni. Il lago presenta profondità che si aggirano intorno ai 2-2,5 m in un unico punto, altrimenti le sue acque sono poco profonde (< 1 m). Anche questo è un lago che si sta interrando per mancanza di fonti di approvvigionamento d’acqua visibili e per questo si presenta torbido nel periodo libero da ghiaccio. Le temperature massime rilevate possono raggiungere picchi di ca. 23°C, sono quindi relativamente anomale per laghi presenti in ambiente alpino.
Nel complesso i macroinvertebrati sono rappresentati principalmente da Oligocheti (94% ± 2.6%), da larve di Chironomidi (4% ± 1.5%) e da Coleotteri (2.3% ± 1.1%) con abbondanze diverse a seconda che si tratti di zona litorale o profonda. La netta prevalenza di Oligocheti rispetto ad altre componenti biologiche, così come la presenza pressoché esclusiva della tribù chironomini, è chiaramente espressione dell’elevata presenza di fosforo e di sostanza organica (fosforo reattivo: 23 µg P L-1, fosforo totale: 54 µg P L-1, carbonio organico totale: 1,5 mg C L-1) e delle ragguardevoli temperature che il sistema raggiunge e mantiene per il periodo estivo su tutta la colonna (T>18°C); potrebbe pertanto essere considerato un lago meso-eutrofo. Infine, in questo ambiente, sono degne di nota le presenze di Paranais litoralis e Pristinella idrensis fra gli Oligocheti. La prima è infatti, specie eurialina ed è quindi caratteristica di ambienti d’acqua salmastra e marina. La sua presenza in ambienti d’alta quota fa pensare a variazioni di salinità correlate alle variazioni di livello e alla forte evapotraspirazione che tende a concentrare i soluti nelle acque. Pristinella idrensis (o Pristina (P.) jenkinae) è, invece, indicatrice di accumulo di sostanza organica alloctona associata a substrati fangosi e sabbiosi e presenza di vegetazione sommersa. Entrambe le specie sarebbero, quindi, tipiche di ambienti con carico organico, probabilmente da correlare con la presenza di bovini al pascolo.
Anche per quanto riguarda le diatomee, troviamo una marcata presenza di specie tipiche di ambienti soggetti a forti escursioni di livello, con possibili periodi di siccità, quali Microcostatus krasskei (38%) e varie specie di Nitzschia. Microcostatus krasskei è specie aerofila che preferisce substrati pseudo-aerei litici e habitat acidi in climi temperati freddi.