17 mar. 2020 - Simona Bonelli
Le farfalle delle alpi: una ricchezza vulnerabile
Presenta: Simona Bonelli
Università di Torino
L'Italia ospita i 2/3 delle specie di farfalle d'Europa, il 60% di quelle protette dalla legislazione comunitaria. La maggior parte di queste specie si trova sulle Alpi. I dati disponibili evidenziano come le farfalle diurne siano in declino ovunque in Europa: ben 21 specie, ad esempio, sono estinte in Belgio e 5 sono scomparse dalla Gran Bretagna in epoca storica. Quale è la situazione Italiana? Lo vedremo attraverso la recente Lista Rossa redatta per volontà del Ministero Ambiente (http://www.iucn.it/liste-rosse-italiane.php). Le alpi sono state ritenute fino a pochissimi anni fa un paradiso di diversità e di abbondanza. Oggi assistiamo al declino in ambienti apparentemente inalterati. Quali minacce e quali pressioni determinano questo fenomeno? Il cambiamento climatico è responsabile di questa erosione di biodiversità? È possibile cercare spiegazioni attraverso lo studio dei tratti funzionali delle farfalle. La scelta della pianta nutrice su cui deporre, la capacità di spostamento, la propensione a disperdersi, la selezione dell'habitat e le condizioni di svernamento ad esempio sono tra i principali tratti che sono stati studiati nel progetto sECURE - SEPARATING ENVIRONMENTAL CHANGES AND THEIR EFFECTS ON COMMUNITY TRAITS IN EUROPEAN BUTTERFLIES – finanziato da Centro iDIV (German Centre for Integrative Biodiversity Research). Studiare gli effetti antropici del declino delle farfalle consente la pianificazione di politiche attive di gestione sostenibile. Tali azioni sono ora tra i primi punti dell'Agenda 2030 e la comunità europea ha nel 2018 lanciato la Pollinators Initiative (https://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/pollinators/index_en.htm) che concentra l'attenzione sul valore ecosistemico degli insetti impollinatori, tra cui i lepidotteri, la cui scomparsa può avere gravi conseguenze anche sulla salute umana.
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