75 anni di ricerche al CNR-ISE di Verbania
La sede di Verbania Pallanza dell'Istituto per lo Studio degli Ecosistemi è stata fondata nel 1938 come Istituto Italiano di Idrobiologia "Dott. Marco De Marchi", ad opera della vedova signora Rosa Curioni De Marchi che volendo onorare il marito Marco (noto appassionato naturalista di Milano) donò allo stato la splendida Villa ottocentesca di Pallanza sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, affinché diventasse sede di un centro di ricerca per studiare la fisica, la chimica e la biologia degli organismi delle acque interne. Si tratta di una delle più antiche stazioni limnologiche in tutta Europa, e con i suoi 75 anni di storia ha ospitato i più famosi ricercatori nei diversi settori di studi legati all'acqua. A seguito di una ampia ristrutturazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel 2001 la sede dell' Istituto Italiano di Idrobiologia diviene la sede di una rete di ricerca che comprende altri istituti con sedi a Firenze, Pisa e Sassari. Durante i 75 anni di attività, l'Istituto Italiano di Idrobiologia ha affrontato il fascismo, poi la seconda guerra mondiale, la ricostruzione post-bellica, il boom economico degli anni '60, la crisi degli anni '70 (con l’accorpamento all'interno del CNR) , fino alle nuove sfide del terzo millennio. Al giorno d'oggi la sede di Verbania conta circa una quarantina di persone, tra ricercatori, tecnici e personale amministrativo che si dedicano alla ricerca di base e applicata spaziando dall’ecologia delle acque dolci alla limnologia, dalla teoria ecologica agli studi sulle deposizioni atmosferiche, impegnandosi nel comprendere i problemi irrisolti legati all'antropizzazione e al cambiamento climatico. Dal 1938 al 1999 l'istituto pubblica la rivista internazionale "Memorie dell'Istituto Italiano di Idrobiologia". Dal 1999 la rivista prende il nome di "Journal of Limnology " (disponibile gratuitamente on-line) affermandosi tra le riviste più citate del settore.
Ricercatori di fama mondiale hanno diretto l'Istituto in questi 75 anni: durante la guerra Edgardo Baldi che fu in grado di mantenere attivo l'Istituto non solo garantendo i fondi necessari, ma anche invitando e nascondendo ricercatori che, a causa delle loro idee politiche, correvano il rischio di essere deportati. Diversi studi nella microbiologia, nella genetica, e nell'ecologia del plancton furono eseguiti durante o subito dopo gli eventi bellici. Ricordiamo Luigi Luca Cavalli-Sforza e il suo geniale maestro Adriano Buzzati Traverso, il quale con il supporto di Sir Ronald Fisher e di Joshua Lederberg riuscì ad ottenere risultati molto importanti sullo studio della ricombinazione batterica, e con l’utilizzo del batterio E. coli furono in grado di giungere ad un modello matematico precoce del crossing-over. Vittorio e Livia Pirocchi Tonolli diressero l'Istituto dopo la guerra, fino agli anni '70 e ’80 rispettivamente. Essi sono stati non solo registi brillanti di quel periodo, ma anche filantropi della scienza, investendo molti fondi personali a sostegno della ricerca presso l'Istituto. Anche in questo caso, diversi ricercatori di fama mondiale soggiornarono a lungo a Pallanza (che ha sempre offerto un ambiente produttivo, stimolante, ma anche divertente e di grande cordialità) sviluppando, passo dopo passo proprio nel piccolo borgo di Pallanza, quelle teorie che oggi sono alla base dell'ecologia moderna. Tra questi ricordiamo: Ramon Margalef, Richard Vollenweider, Harold Munro Fox, George Evelyn Hutchinson, Robert Wetzel, W.T Edmondson e molti altri.
Negli ultimi decenni l'Istituto ha affrontato la crisi generale delle stazioni limnologiche, che ha visto lo sviluppo di nuove linee di ricerca e la frammentazione di quelli tradizionali, ma è stato in grado di resistere ed è ora in grado di affrontare le nuove sfide nel campo dell' ecologia acquatica dall'alto dei suoi 75 anni di esperienza.
Nel 1990, un numero speciale delle” Memorie” riportava i lavori del Convegno organizzato per la celebrazione del 50° anniversario. In esso sono raccolti gli articoli dei più famosi limnologi ed ecologici . L'introduzione di Thomas Edmondson e Yvette è una lettura stupefacente, buon divertimento!