24 ott. 2017 - Alessandro Balestrieri e Andrea Mosini
Into the wilderness: l'espansione della martora nel Parco nazionale della Val Grande
Presentano: Alessandro Balestrieri e Andrea Mosini
L'abbandono dell'agricoltura e dell'allevamento nei territori montani ha determinato, in Europa, l'incremento della superficie delle aree boscate con un effetto positivo sulle specie forestali. Sulle Alpi la martora (Martes martes) potrebbe essere stata avvantaggiata dall'incremento della superficie forestale (ca. 50 % tra il 1960 e il 2000), ricolonizzando aree montane da cui era scomparsa nel XX secolo, espandendosi anche in aree di pianura. Il Parco nazionale della Val Grande è la più vasta area wilderness delle Alpi; l'abbandono delle pratiche agricole tradizionali alla fine della seconda guerra mondiale ha comportato la contrazione della superficie dei pascoli e delle aree coltivate dal 59% al 5% della superficie dell'Area Protetta. Il primo dato di presenza recente di martora nel Parco risale ad ottobre 2014. Con lo scopo di studiare la distribuzione di questa specie in relazione alla più diffusa faina (Martes foina), tra luglio e ottobre 2015 abbiamo condotto una ricerca su un'area di 42 km2, utilizzando il fototrappolaggio (N=27; 2163 notti-trappola) e il censimento genetico a partire da campioni fecali (N=112). La martora è stata osservata 6 volte (su di un totale di 945 video) in sole 4 località, mentre la faina è risultata presente in 21 siti, per un totale di 156 video. Utilizzando il metodo PCR-RFLP 12 feci sono state attribuite a M. martes e 82 a M. foina. I nostri risultati supportano l'ipotesi che la martora stia ricolonizzando l'area protetta; le modificazioni dell'habitat e la sua persecuzione avvenute nel secolo scorso, più che la competizione interspecifica, hanno probabilmente avuto un ruolo fondamentale nel delineare l'attuale distribuzione e abbondanza delle due specie del genere Martes.
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