Pavesia - la barca pieghevole
La realizzazione di questa singolare imbarcazione risale al primo decennio del '900 ad opera del Cantiere Pietro Baglietto
di Varazze (SV).
Essa è stata progettata in funzione dello svolgimento dei campionamenti da compiersi sui laghi posti in montagna, pertanto doveva essere leggera e pieghevole per il trasporto.
Lo scafo è costituito da sette correnti in legno sagomato, uniti insieme da sei piccole pareti a forma di spicchio in "tela Olona" impermeabilizzata, è corredata di 2 piccoli remi. Al suo interno si trova una base di appoggio calpestabile e due seggiolini in legno, è ancora perfettamente smontabile e trasportabile a mo’ di zaino. E' sorretta da due archi per il suo stazionamento a riposo in rimessa, questi sostegni - realizzati su misura - molto probabilmente si devono a Edgardo Baldi (1899-1951), che utilizzò la Pavesia durante i primi anni di gestione e direzione dell'Istituto.
La barca era di proprietà di Marco De Marchi (1872-1936), venne utilizzata da Marco stesso durante le sue ricerche sui lagni di alta quota, da Rina Monti (1871-1937) e dalla sua équipe, durante gli anni in cui insegnava all'Università di Pavia, dove la Monti iniziò con Pietro Pavesi (1844-1907) le proprie ricerche limnologiche interessandosi anche allo studio dei laghi alpini.
Il Restauro è stato realizzato dalla Ditta La Bottega del Legno di Verbania in forma gratuita, in occasione dell'esposizione effettuata nel corso della Mostra di Villa Giulia (ottobre 2013).)
Si ringrazia inoltre il Gruppo G. GADIO
per l’ecologia di base (con sede presso l’Università di Pavia), per il contributo offerto per la creazione e l'allestimento della sezione storica della mostra, per gli strumenti antichi e ed i libri appartenuti a Edgardo Baldi