Il plancton

La maggior parte degli organismi viventi nel lago sono molto piccoli, addirittura microscopici.La microfotografia mostra ciò che si vede guardando al microscopio una goccia d'acqua di lago messa su un vetrino dove è incisa una scala lunga un millimetro. Anche se alcuni di essi sono capaci di muoversi attivamente, i loro spostamenti non sono sufficienti a contrastare quelli della parcella d'acqua dove vivono e con la quale essi "vagabondano" per il lago. Questi organismi costituiscono il plancton (che in greco significa appunto "vagabondo").
Gli organismi del plancton possono essere considerati da un punto di vista:

Ü tassonomico, e possono allora essere distinti in
-vegetali: FITOPLANCTON «
-animali: ZOOPLANCTON «
-batteri: BATTERIOPLANCTON «
Ü fisiologico, in base al loro modo di ricavare energia, e possono allora essere:
-autotrofi (= produttori, = fitoplancton e macrofite), capaci di costruirsi la sostanza organica dalla quale sono costituiti e che è la loro riserva energetica a partire da sostanze inorganiche ed energia solare (fotosintesi)
-eterotrofi, usano l'energia chimica delle molecole organiche sintetizzate dai produttori e contenute negli organismi (=consumatori, =zooplancton erbivoro o carnivoro) o nel detrito (=decompositori, =batterioplancton)
-mixotrofi, organismi unicellulari capaci sia di fotosintetizzare nuova sostanza organica che di utilizzare quella precedentemente sintetizzata dai produttori.
Ü dimensionale, suddividendoli in:
-picoplancton = organismi tra 0.2 e 2 micron
-nanoplancton = organismi tra 2 e 20 micron
-microplancton = organismi tra 20 e 200 micron
-macroplancton = organismi tra 200 micron e qualche mm

Infine gli organismi del plancton possono essere:
- PROCARIOTI, filogeneticamente più primitivi, con nucleo non separato dal protoplasma, unicellulari (batteri e cianobatteri)
-
EUCARIOTI, più evoluti, con nucleo ben distinto dal protoplasma, unicellulari (protozoi) e pluricellulari (metazoi)


Questa diverse nomenclatura sono spesso usate insieme per indicare componenti del plancton enfatizzandone qualche caratteristica particolare. Lo schema riassuntivo riportato qui sotto può aiutare a decifrare tali espressioni. Ad esempio, l'espressione "picoplancton autotrofo" identifica organismi fotosintetici tra 0.2 e 2 µm procarioti (come i cianobatteri) ma include anche piccole alghe eucariote. Invece l'espressione "picoplancton eterotrofo" identifica i batteri propriamente detti: organismi decompositori tra 0.2 e 2 µm, procarioti. Entrambi fanno parte del batterioplancton, anche se spesso con questa espressione si tende ad indicare la componente eterotrofa.


Questo schema, come tutti gli schemi, è una semplificazione del mondo reale che è ben più complesso. Per esempio, anche se il batterioplancton è prevalentemente costituito da decompositori, esistono dei batteri, reperibili in laghi con condizioni chimiche particolari, che possono fotosintetizzare sostanza organica. Ancora: organismi che negli stadi giovanili i si collocano in un certo intervallo dimensionale da adulti si ritrovano in un altro.


Esistono numerosi siti in Internet che si occupano di plancton sia d'acqua dolce che marino. Ecco qualche indirizzo utile per iniziare la ricerca:

http://science.smsu.edu/~rhodes/education/bio530.htm#On-Line
http://www.bgsu.edu/Departments/biology/algae/index.html
http://www.aquanet.com/flash/plankton.htm
http://megasun.bch.umontreal.ca/protists/protists.html
http://www.comet.chv.va.us/gek/phytoa.htm
http://www.uoguelph.ca/zoology/ocean/frame.htm
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