Introduzione

L’ambiente è un argomento che interessa perché se si mette male per l’ambiente, si mette male anche per noi che ci viviamo dentro. E quelli che non si preoccupano almeno un poco per i possibili danni alla salute propria e dei figli sono una minoranza. Così ogni volta che si scopre un vero o presunto attentato all’ambiente i giornali ne parlano e ne straparlano, a proposito e a sproposito, perché quello che conta è la notizia. Più questa è drammatica, esplosiva, sconvolgente, preoccupante tanto meglio è: le cose eccezionali, come è ovvio, suscitano più interesse di quelle piatte, normali. Così le notizie sull’ambiente che ci vengono scodellate dai media hanno spessissimo il colore della catastrofe. Lo stesso colore lo usano anche i politici e soprattutto, guarda caso, quelli che dichiarano di essere in politica per difendere l’ambiente. Così la gente, o almeno quella che non fa di mestiere lo scienziato ecologo, rimane sbigottita e spaventata perché ormai c’è in giro odore di catastrofe anche se è noto che, per professione, i giornalisti gonfiano le notizie e i politici tirano l’acqua al loro mulino.
Non sto dicendo che l’ambiente non corre dei rischi, tutt’altro. Dico soltanto che ci sono anche le false emergenze e queste consumano risorse utili per affrontare le emergenze vere. Insomma, bisognerebbe saper valutare l’effettiva gravità di un problema ambientale. Questa valutazione potrebbe essere resa più facile dalla disponibilità di quel minimo di informazione scientifica di base che permette di criticare le notizie anziché subirle. E’ un minimo che non è facile da possedere perché il funzionamento degli ambienti naturali (foreste, pascoli, laghi, mari ecc.) è complesso, dipende da moltissime variabili e può essere studiato soltanto mettendo insieme molte competenze provenienti da campi scientifici diversi.
Questo testo è il tentativo di fornire, in un modo accessibile e spero non troppo noioso, un minimo di informazione scientifica di base sull’ambiente delle acque dolci. E’ un ambiente fondamentale per l’uomo che d’acqua dolce ha bisogno per vivere ma che, nonostante questo, insidia fortemente fiumi e laghi perché nella maggior parte del globo vive in stretto contatto con essi.